27, 28, 29 / 07 - InsOrti. Festival d'arte performativa site specific


InsOrti
Festival d'arte performativa site specific 
27, 28, 29 luglio 2018

InsOrti – Festival d’arte performativa site specific arriva alla sua terza edizione; un festival bambino, che ogni anno cresce un po’ e si adatta in funzione dell’ambiente in cui si svolge e di chi lo abita.

Partorito dall’esperienza dello spazio Ai 300 scalini di Bologna - luogo collinare di culture e colture - e iniziato come rassegna di teatro indipendente, dallo scorso anno InsOrti è un festival d’arte performativa site specific, per il quale chiediamo agli artisti di immaginare - o di re-immaginare - l’opera a partire dal luogo.

Abbiamo aperto una chiamata agli artisti, che si è conclusa il 30 Giugno, con la quale li invitavamo a proporre i propri progetti, senza restrizioni contenutistiche, stilistiche e senza nessuna pretesa di addomesticamento - il parco di San Pellegrino, dove ci troviamo, è abitato da lepri, scoiattoli, cerbiatti... la popolazione locale non ama l’addomesticamento.

Sono state 51 le proposte arrivate da tutta Italia e tra questi 6 i progetti selezionati.


Di seguito il programma del Festival con gli autori e i titoli dei progetti partecipanti, resi noti giovedì 19 luglio in conferenza stampa, dove sono intervenuti Mirco Alboresi, direttore artistico dello spazio Ai 300 scalini e del Teatro dei Mignoli, Debora Binci, direttrice artistica dello spazio Ai 300 scalini e del Festival InsOrti.

A concludere il Festival sarà il Teatro delle Ariette, ospite della manifestazione con Teatro di Terra. Per questo spettacolo necessaria la prenotazione a info.teatrodeimignoli@gmail.com





VENERDI' 27 

dalle 18 alle 23 - ingresso unico 8 euro
(comprensivo di vino dei colli bolognesi di benvenuto)


dalle 18 alle 23

Between Earth and Sky / Tra Terra e Cielo
intervento site-specific
di Marco Facchetti

Ogni luogo è caratterizzato da una storia propria della quale si trova testimonianza nelle tracce lasciate da chi -o cosa- quel luogo lo vive o lo attraversa. Essere in grado di individuare e leggere tali segni può portare ad una maggiore comprensione del territorio e dei fenomeni in esso presenti.
Il progetto proposto tende all'osservazione, all'ascolto e alla rappresentazione di un confine posto su un'asse verticale: il confine tra terra e cielo, ovvero la superficie terrestre.
Porzioni di tela vengono fissate al suolo ed è concesso loro il tempo necessario per poter assorbire e registrare i segni lasciati sulla loro superficie. La faccia superiore di ogni tela registra i segni del cielo, mentre quella inferiore quelli della terra. I segni impressi non sono altro che la testimonianza del transito di animali e umani, ricordano la presenza e il dinamismo di vegetazione e di materia organica in generale, nell'arco di un determinato lasso di tempo. 

Questo particolare processo di mappatura vuole proporre misure che riflettano gli aspetti fantasiosi, magici, simbolici e intangibili delle dinamiche naturali e umane insieme. L'intenzione non è quella di polarizzare l'aspetto tecnico-strumentale e quello poetico, ma piuttosto individuare nuove forme di scambio tra loro.



ore 19 


Foto © Franceso Falciola
Dolores
performance per attrice e pupazzo
di Jessica Leonello
20' 

Dolores è un pupazzo. E come ogni pupazzo può permettersi di ridicolizzare gli umani e la realtà, può permettersi grandi interpretazioni delle emozioni e delle esperienze umane, condendole consuperba ironia e sarcasmo.
Dolores è un transessuale.
Dolores ne sa una più del diavolo e a volte, hai la sensazione che abbia proprio fatto un patto col diavolo, per vincere la morte con una grande dose di leggerezza piena e avvolgente.
Dolores ci parla di di trasformazione, di identità di genere, di amore, di rapporti famigliari che talvolta rimangono intrappolati nella paura che può portare la diversità, delle piccole grandi imprese kafkiane in cui si può incappare quando il tuo nome sulla carta d’identità non riflette il tuo genere, di dolore e di antidoti per affrontarlo.
Dolores ama cantare e ballare e, dopo il suo show, solo per i più audaci, farà un’accurata e intima lettura di tarocchi, in un rapporto uno a uno …


 

dalle 19:30 alle 21 +
dalle 22 alle 23
Dolores - lettura tarocchi
performance per uno spettatore alla volta
di Jessica Leonello
5’-10'




Foto © Chiara Ferrin
ore 21:15
Thermos
spettacolo teatrale
di Annabella Ferrin
50'


Un racconto che oscilla fra presente e passato.
Nel presente, un lavoro rutinario che trova conforto nella vicinanza di un albero.
Nel passato, il verde, la luce e l’aria piene di domeniche trascorse in compagnia di una zia bislacca in cerca di erbe di ogni genere.
Sul presente incombe una terribile minaccia. Servono l’erbario speciale e il thermos ereditati dalla zia.
Accanto alla narrazione della storia, fra un capitolo e l’altro, si compone, su una quarta parete trasparente, l’erbario intimo del personaggio.
Originariamente concepito per essere rappresentato "in vetrina" , InsOrti diventa occasione per un nuovo allestimento che sa di esperimento.




SABATO 28

dalle 18 alle 23 - ingresso unico 8 euro
(comprensivo di vino dei colli bolognesi di benvenuto)



dalle 18 alle 23
Between Earth and Sky / Tra Terra e Cielo
intervento site-specific
di Marco Facchetti



ore 19 + ore 21:30

Lams
performance
di L'Excamotage
con Giovanni Corsini, Gabriele Pineider, Francesca Cecconi
25'

Toccare un altro significa nello stesso tempo provare la propria esistenza.

Marc Augé


Toccare una persona può avere due significati: sia tattile, sia emotivo. In musica si parla di “toccare uno strumento” quando lo si suona. Toccare ha anche la valenza di un’azione fisica, uno sfiorare con le dita, un prendere atto. Come toccare le piaghe del Cristo per conoscerne la verità. Un toccare per conoscere. Non lo fanno del resto anche i bambini? LAMS – tocco in arabo – vede un forte coinvolgimento del pubblico che viene invitato a divenire parte della performance, a realizzare col respiro, con il movimento, con il gioco, un pattern ritmico, attraverso il quale sancire il proprio vivere, o il solo esserci. Come due corpi immersi nell’acqua si toccano con questo elemento, così attraverso la voce e l’esperienza tattile, non si è più solo spettatori di un evento ma si assume la consapevolezza del proprio vivere, dell’interazione con l’altro secondo un gesto, un movimento. Se poi questo tocco, si tramuta in un tocco emotivo, diverremo grati a coloro che hanno vissuto con noi questo momento. Un tocco che per-mane.

Lavorare nella natura, con la natura; divenire natura stessa attraverso la mimesi, la personificazione attuata con il metodo mimico, di cui lo stesso Orazio Costa pose le basi nel mondo naturale. Riscoprirci appartenenti alla terra, all’interno del contesto naturale che offre Ai300scalini, carpendone le caratteristiche del luogo, attraverso lo studio nella natura. Da questa ricerca prende vita la performance, in cui un performer e un sound designer abitano e vivono il luogo, e che coinvolge i partecipanti in uno scambio creativo e dinamico.



dalle 19:30 alle 21:30 +

dalle 22 alle 23
Il salone di Z***
performance sensoriale per due spettatori alla volta
di Teatro dell'Elce
con Roberto Caccavo, Marco Di Costanzo, Stefano Parigi
video Jean François Fardulli
produzione Teatro dell'Elce
con il sostegno di Regione Toscana
10’


“La differenza tra l’impostazione del taglio da uomo e l’impostazione del taglio da donna, è che il taglio da uomo è da uomo e quello da donna è da donna”.

Dall’intervista a un barbiere fiorentino

Il salone di Z*** è una performance sensoriale per due spettatori alla volta. Gli spettatori sono bendati e immersi nelle atmosfere sonore, tattili e olfattive di un salone di barbiere per il tempo di una barba. Uomini e donne fanno l’esperienza, ormai sempre più rara, del rasoio, dei profumi, del pennello con il sapone, del panno caldo, mentre intorno a loro la vita del salone si svolge, come ogni giorno, tra tagli di capelli, musica, clienti che entrano ed escono, leggono il giornale.

Il salone del barbiere da uomo è un universo di profumi nebulizzati,
di mantelli bianchi a svolazzo, cavallini di metallo e ritmiche sforbiciate:
con i denti, con il filo, a macchinetta, da ritocco.
Prorasi, prodotti, profumi e prossimo cliente,
e via shampoo-taglio-lozione e ancora barba pennello e sapone.
Il barbiere parla e sta zitto, ascolta, ricorda e dimentica, confessa e assolve.
Tutti passano e lui resta.
Il barbiere ti conosce e non ti nota, ti friziona col panno caldo,
ti ammorbidisce col pennello, ti accarezza la gola con una lama affilata.
Il barbiere è nobile e abile, è scurrile e ignobile.
Il barbiere è un mondo allo specchio.



dalle 19:30 alle 21:30 +

dalle 22 alle 23
Come tu mi vuoi
performance per uno spettatore alla volta
di Barbara Eforo
con Barbara Eforo, Marta Marin e Liliana Palumbo
in collaborazione con lʼAssociazione POST POST di Piacenza.
10’


Eʼ unʼinstallazione teatrale concepita con lʼintento di mettere a disposizione dei mondi umani da ascoltare. Un ascolto che nasce da occhi negli occhi e da vicinanza di corpi.
Un ascolto a cui il /la partecipante non può sottrarsi perché le parole sono dirette proprio a lui/lei e a lui/lei soltanto.
Questa volta il teatro non cerca una platea, ma il singolo individuo.
Tre donne sono in attesa di essere scelte, vestite e ascoltate.
Ogni partecipante ha un potere di scelta.
Può comporre lʼimmagine che vuole ascoltare.
Vieni. Sceglimi. Ascoltami.
Puoi decidere il mio viso, il mio abito, ma non le mie parole.
Questo è il patto tra noi.
Forte sarà per me sapere se e come mi vorrai.
Disarmante il momento in cui sarai tu a vestirmi.
Attese, complici o forse inaspettate per te le parole che ascolterai.
Qualche minuto solo per noi. Occhi negli occhi.
Questo incontro lo creiamo insieme.



 



DOMENICA 29

Dalle 18 alle 23
biglietto spettacolo Teatro di Terra: 15 euro (comprensivo di cena) - necessaria la prenotazione a info.teatrodeimignoli@gmail.com

oppure 3383802652 - Max 80 persone

dalle 18 alle 23
Between Earth and Sky / Tra Terra e Cielo
intervento site-specific
di Marco Facchetti



ore 19:30

Teatro di terra
spettacolo teatrale
di Teatro delle Ariette
con Paola Berselli, Maurizio Ferraresi, Stefano Pasquini
regia Stefano Pasquini
75’ 

Teatro di terra è il tempo di una trasformazione. La trasformazione del mais che diventa polenta. Una trasformazione a senso unico, irreversibile, dalla quale non si torna indietro.
“Non si può essere contemporaneamente ciò che si è e ciò che si è stati”.
Facciamo la polenta in un paiolo di rame, facciamo il teatro in un altro modo, chissà se è teatro.
Mettiamo gli spettatori seduti in una specie di cerchio e in quel cerchio stiamo seduti anche noi. Poi ci sono le piccole e le grandi cose della nostra vita, quelle vicine e quelle lontane, fatti insignificanti e tragedie, la terra, l’amore e la guerra.
Prima di tutto l’incontro, chissà se è teatro, in fondo siamo anche contadini.
Eppure c’è una ragnatela di fili sottilissimi che unisce tutto, che ci unisce tutti, uomini, bestie, semi, frutti e foglie. Forse è per questo che ci ritroviamo attorno al “teatro di terra”, per domandarci cosa è che ci unisce, quali dolori, quali gioie, quale destino abbiamo in comune su questo mondo-trottola.
Insieme mangiare, bere, piangere e ridere mentre il tempo passa e ci lascia inevitabilmente diversi da quello che eravamo un’ora prima, prima di incontrarci, eppure tutti egualmente prigionieri di quella ragnatela di fili che unisce i segni, le azioni, le parole e le cose.

Teatro di terra è stato invitato, tra gli altri, da: Volterrateatro Festival, Naturalmente arte (Asti), Festina Lente Teatro (Fidenza), Festival Contemporanea (Prato), Primavera dei Teatri (Cosenza), Festival L'Arpenteur (Grenoble), Festival Inteatro (Polverigi), Festival Radicondoli, Drodesera (Dro), Ogliastra teatro (Tortolì), Circumnavigando Festival (Genova, Capitale Europea della Cultura 2004), Festival Mundus (Correggio), BE'-Bologna Estate Festival (Bologna), Festival L’arlecchino errante (Pordenone), Festival REC (Reggio Emilia), Le Channel Scene Nationale de Calais.